Cosa mangiano le chiocciole

L’alimentazione è un tassello fondamentale da conoscere per ogni allevatore. Capire come organizzarsi per far mangiare le proprie chiocciole dovrebbe essere una delle prime cose su cui organizzarsi. Il sapore della carne deriva da quello che questi animali mangiano, e la loro crescita è direttamente proporzionale alla varietà e all’apporto calorico del cibo che viene servito.

Chi ci segue sui social vede spesso foto o video delle nostre lumache intente a sbranare foglie di cavolo, fiori di girasole, carote intere, leggeri veli di farina e molto altro:  la varietà e la qualità degli alimenti che utilizziamo per la loro crescita ci rende orgogliosi del nostro lavoro, ed è un punto del ciclo elicicolo di cui andiamo molto fieri. Siamo attenti sempre alla freschezza della materia prima, e per garantire che non ci siano residui di cibi non mangiati che possano andare a male nei recinti, calabriamo accuratamente le quantità.

Prima di tutto è importante per ogni allevamento destinare una parte del terreno alla semina di colture come girasoli, colza e cavolo da foraggio. Ovviamente più varietà ci sono e meglio è, ma questo dipende molto dallo spazio che si ha a disposizione: si possono piantare per le chiocciole anche zucchine, insalate, carote, mele, … in generale noi consigliamo sempre alimenti tendenti al dolce. Per avere una maggiore scelta, chi non ha spazio da destinare alla colture può fare affidamento su aziende agricole e strutture certificate che si occupano di vendere anche prodotti non di prima scelta destinati alla zootecnia. 

Un menù in prevalenza a base di vegetali lascia spazio a un 20/30% di farine nell’alimentazione. I mix sono spesso segreti e  comunicati con diffidenza da un allevatore a un altro, o venduti già miscelati a prezzi piuttosto alti. La cosa migliore è o autoprodurre e macinare i cereali per abbattere i costi, o organizzarsi scegliendo anche in questo caso un rivenditore di farine certificate e una ricetta equilibrata tra proteine, calcio e vitamine, senza dimenticare mai di aggiungere il carbonato di calcio, indispensabile all’indurimento della conchiglia. 

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